Un aiuto alle donne che soffrono.La femminilità contro la malattia

A Empoli il primo corso di formazione europeo di formazionedi estetica oncologica

Per la prima volta in Europa l’accademia ‘I Santini’ di Empoli, in collaborazione con Oti-Oncology training international, apre le porte al Corso di alta formazione ed estetica oncologica. Un percorso di sei giornatem iniziato domenica scorsa, rivolto a furutri professionisti dell’estetica e studiato per permettere loro di imparare a trattare i pazienti che stanno affrontando un percorso du cura oncologica, in particolare donne affette da tumore alla mammella. Tra i partner dell’Accademia ci sono Angela Noviello, formatrice e coordinatrice Oti a livello europeo e presidente di International society for oncology esthetics; la dotoressa Elisabetta Casale; cosmetologa; Laurita Ricci, esperta di dermopigmentazione; il chirurgo plastico estetico Stefano Marianelli; la dottoressa Monica Poli, esperta di file style di Comfortzone; Elena Pagani Bagliacca, psiconcologa; il dottor Maurizio Benci, dermatologo della clinica Leonardo, e Leonardo Bellomo, make up artist. Lo scopo è supportare le donne durante la malattia con servizi mirati, come quello di dermopigmentazione dell’areola mammaria o delle sopracciglia, per rendere emotivamente meno faticosa la contro il tumore.

In Italia solo nel 2017 questa malattia ha colpito più di 50mila donne, costringendole a dover affrontare un lungo percorso durante il quale hanno visto il loro corop e il loro volto cambiare completamente, anche a causa delle terapie invasive alle sono sottoposte. Basti pensare ai pesanti effetti che la chemiotarapia può avere sul corpo. Anceh l’intervento di mastectomia ha conseguenze pesantissime, una su tutte la perdita parziale o totale dell’areola e del capezzolo, “È prorio in questi casi che l’intervento di un professionista dell’estetica può aiutare la donna a ritrovare la propria femminilità e a sentirsi più a suo agio con il proprio corpo idebolito dal tumore – ha spiegato Angela Noviello -. Il corso servirà proprio a formare nuovi operatori estetici che un domani saranno in grado di intervenire al meglio in casi simili. É la prima volta che l’estetica oncologica viene insegnata in una scuola e non in una struttura sanitaria, mi auguro che molte altre accademie seguano quest’esempio”

Articolo tratto da “La Nazione”
A cura di Ilaria Papini

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Data: 19 Ottobre 2017