Sole e terapie oncologiche
E’ consentita l’esposizione al sole durante le terapie oncologiche. E’ fondamentale però adottare alcuni accorgimenti e soprattutto consultare il proprio medico.
Il sole è ormai alle porte e anche se l’uso di un protettivo solare dovrebbe essere una regola durante tutto l’anno è ancora più importante adottare alcune regole soprattutto nel periodo estivo quando le giornate sono più lunghe, le radiazioni più intense ed è più facile trascorrere il proprio tempo all’aperto.
L’esposizione al sole procura innumerevoli benefici al nostro organismo ed è consentita anche durante il difficile percorso delle cure oncologiche, inoltre concedersi una vacanza, andare in spiaggia, regalarsi una nuotata o una passeggiata tra i monti possono aiutare a recuperare una dimensione di normalità in un momento difficile, soprattutto quello delle terapie.
E’ importante considerare, però, che l’organismo durante il percorso di cura viene sottoposto a grande stress, quindi è importante imparare ad ascoltarlo e assecondarlo.
La pelle, inoltre, dopo le terapie oncologiche, soprattutto chemio e radioterapia, è molto delicata e sensibile e più soggetta a scottature.
Se si ha in mente “una vacanza al sole”, il primo consiglio è quello di consultare il proprio medico e farsi suggerire il giusto comportamento da adottare per non correre pericoli, saranno sufficienti alcuni piccoli ma fondamentali accorgimenti:
- Scegliere con cura un cosmetico solare un fattore di protezione a largo spettro UVA e UVB. Tale protezione bisogna ricordare che è solo un filtro e non blocca completamente l’assorbimento dei raggi solari. Le formulazioni possono variare tra lozioni, creme, balsami per citarne alcune. Alcuni prodotti idratanti, rossetti, fondotinta sono considerati protettivi solo se riportano la dicitura SPF. La protezione deve essere almeno spf 30 o superiore. Verificare sempre le date di scadenza del prodotto stesso che potrebbe essere meno efficace se utilizzato in modo scorretto. Il solare deve essere applicato ogni due ore circa (l’applicazione deve essere ripetuta anche dopo ogni bagno, doccia o dopo un’intensa sudorazione) in modo generoso su tutto il corpo comprese le aree quali la zona posteriore del collo e le orecchie, che spesso vengono dimenticate. Non dimenticare mai di proteggere le labbra.
- Proteggere con l’abbigliamento soprattutto le aree di cute irradiate dalle terapie o trattate chirurgicamente con indumenti colorati in cotone. Gli indumenti garantiscono diversi livelli di protezione per esempio le magliette a maniche corte meno di quelle a maniche lunghe, I pantaloni lunghi meglio di quelli corti, I tessuti asciutti più di quelli bagnati. Bisogna comunque fare attenzione perchè le radiazioni attraversano anche I tessuti, quindi bisogna prediligere tessuti a trama fitta. Alcune aziende hanno creato indumenti leggeri protettivi anche quando bagnati e in grado di assorbire le radiazioni. Sull’etichetta di tali capi è presente la dicitura UPF (UV Protection Factor) il grado di protezione può andare da 15 a 50. Le creme con fattore di protezione anche molto alto, infatti, non schermano completamente dai raggi UV, e trattandosi, come detto, di una pelle foto sensibilizzata dalle terapie non è il caso di correre il rischio di scottarla e irritarla. Ed è per questo che sarebbero da preferire creme con filtri solari fisici (ossido di zinco e biossido di titanio)e non chimici: i primi, infatti, sono meglio tollerati dalla pelle sensibile.
- Indossare un cappello a falda larga
- Proteggere gli occhi con gli occhiali, per proteggere gli occhi stessi e la cute delicata intorno ad essi: Esistono oggi anche lenti a contatto protettive che garantiscono però la protezione di un’ area circoscritta.
- Evitare le lampade solari
- Durante lunghe permanenze al sole si consiglia comunque di prediligere l’ombra innanzitutto evitare le ore più calde tra le 10.00 e le 16.00 quando le radiazioni sono più intense. Bisogna fare attenzione anche alle superfici riflettenti come acqua del mare, lago, piscina o la neve la rifrazione potenzia l’intensità delle radiazioni stesse. I raggi attraversano anche i vetri delle auto, di casa, dell’ufficio, pertanto anche se non dovessero manifestarsi scottature la pelle potrebbe comunque risentirne. Altro aspetto da non trascurare è l’idratazione. La pelle durante le terapie tende a seccarsi, quindi ha bisogno di essere idratata sia dall’interno sia dall’esterno. Oltre a grandi quantitativi di acqua, succhi e frutta, che idratano e forniscono all’organismo sali minerali e vitamine, occorre utilizzare creme idratanti e lenitive che normalizzino la pelle, meglio se prive di derivati del petrolio, siliconi, profumi e conservanti chimici. Meglio preferire prodotti a base di oli vegetali e emulsioni naturali.
Data: 22 Agosto 2016