L’estetica per pazienti oncologiche

L’estetica per pazienti oncologiche, cosi nasce una nuova professionalità

Un corso tenuto da un’esperta mondiale all’Accademia I Santini

LA MALATTIA cambia. Influenza le abitudini, i rapporti, porta all’isolamento, alla sfiducia. E c’è una grande sfida da vincere: continuare a prendersi cura di sé anche se la propria immagine sembra sbiadita. Volersi bene, nonostante le cicatrici.
Angela Noviello, direttore Italia e coordinatore Europa OTI Oncology Training international Oncology Esthetics, arriverà a Empoli il prossimo 6 febbraio, ospite dell’Accademia I Santini per tenere un seminario di alta formazione sull’estetica oncologica.
Direttrice della Cosmetic Surgery & Medical Spa statunitense e impegnata al punto Salute allo Specchio del San Raffaele di Milano, sarà a disposizione di infermiere ed estetiste del territorio interessate ad acquisire una formazione multidisciplinare in estetica oncologica.
Il seminario di presentazione è gratuito e aperto a tutti mentre il corso avanzato di specializzazione promosso dall’Agenzia formativa Santini, è rivolto ai professionisti del settore estetico e a infermieri. Obiettivo è promuovere benessere e qualità della vita delle persone con una malattia in corso di trattamento, alleggerire gli effetti collaterali delle terapie; l’attività di un operatore certificato è com ·plementare alle terapie convenzionali, non alternativa.
Ma di fatto, se negli Stati Uniti «la figura dì un’estetista oncologica – come spiega Chiara Camporì, Academy Project Manager Santini- è riconosciuta a livello professionale, in Italia e in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea l’attestato rilasciato al termine di un corso di formazione resta appeso alla parete. Il paradosso però è che non c’è una legge che vieti a un’estetista di operare su un paziente affetto da tumore. Bisogna certamente sapere come fare e farlo bene. A questo proposito può essere utile acquisire competenze mirate». L’impegno dei Santini è «far capire – aggiunge Damiano Santini, Academy Manager- che c’è bisogno di una figura professionale che si prenda cura dal punto di vista estetico del paziente affetto da tumore. Chi lo fa adesso, è un volontario che opera nelle strutture dedicate a titolo gratuito».
«L’estetista oncologica – prosegue Campori- prepara un corpo a un intervento o a una terapia, attraverso massaggi drenanti che alleviano i dolori e agevolano la ripresa fisica ».
Poi c’è il trucco. La voglia di non rinunciare alla propria femminilità, per sentirsi ancora e sempre donna. «L’estetista guida la paziente nella scelta del cosmetico adatto, su una pelle che assume un tono diverso e che non tollera determinate sostanze. Il make up corregge le cicatrici. ‘Ma è anche una spinta a ritrovare il sorriso e il piacere di sentirsi nuovamente se stesse».

Ylenia Cecchetti

La Nazione


Data: 18 Gennaio 2017