La cura di sè in chemioterapia, la parola all’oncologo
LA CURA DI SE’ IN CHEMIOTERAPIA, LA PAROLA ALL’ONCOLOGO
9 luglio 2018 di Maria Vittoria Pozzi – Vanity Fair
Durante un ciclo di chemioterapia, schiacciati dalla paura e dalla tensione, ci si dimentica di chiedere al medico di riferimento, in questo caso l’oncologo, delle informazioni in merito alla gestione quotidiana del proprio aspetto fisico durante la malattia. Ecco alcuni consigli.
Ci si dimentica delle sciocchezze, che sciocchezze non sono. Mi riferisco a piccoli grandi disagi estetici e malesseri che possono fare una grande differenza se si vuole stare meglio e soprattutto pensare meglio e meno alla malattia. Per questo ho incontrato una famosa ricercatrice in merito, la dottoressa Domenica Lorusso, oncologa presso l’unità di terapia medica ginecologica dell’Istituto dei Tumori di Milano. E qui riporto i suoi preziosi consigli.
CONCEDERSI UNA PAUSA
“Ci si sforza a riprendere e a vivere una vita normale, ma non è semplice perché normale non lo é più. Le forze mancano. Nei giorni successivi alla terapia, è meglio stare solo a riposo, ma già la settimana dopo riprendere i ritmi di una vita normale aiuta.
C’è un periodo preciso, a metà strada tra un ciclo e l’altro in cui le difese immunitarie sono più basse (tra la nona e la dodicesima giornata) è il momento in cui sta esercitando il picco di tossicità della chemioterapia: ecco in questi giorni lascerei perdere. Poi dipende da paziente a paziente: l’emocromo settimanale fotografa lo stato delle cose e se non si verificano valori in allarme, fare attività fisica non si traduce mai in un immediato rischio”.
CHE COSA FA BENE E COSA NO
lo andavo in palestra un paio di volte alla settimana, fa male riprendere l’allenamento?
“No assolutamente, pensiamo alla super-produzione di endorfine (sostanze che il cervello produce durante il movimento e che fanno bene all’umore) di un’ora di attività fisica. Mai come in questi momenti ce n’è bisogno. Il problema è sentirsi di fare ginnastica, cyclette e quant’altro. Quindi prima regola: imparare ad ascoltare il proprio corpo. Durante la chemio, per esempio, la stanchezza e la pesantezza alla gambe è un buon campanello d’allarme. Si può fare tutto, ma a patto che non ci siano controindicazioni sul post-operatorio. Se sono stati effettuati interventi in laparotomia, per esempio, bisogna escludere la ripresa in palestra e aspettare almeno un paio di mesi fino al momento in cui le fasce interne muscolari si sono cicatrizzate. Dannosissimo sarebbe forzare la parete addominale prima dei tempi di recupero”.
Ci sono delle discipline più o meno consigliale?
“Lascerei perdere macchine e Powerplate, che è una stimolazione linfatica. Ottima sempre la cyclette (meglio se con lo schienale) a ritmi blandi, movimenti dolci a terra e stretching. Attenzione al pilates: certi esercizi che lavorano sulla respirazione e sulla rieducazione posturale funzionano, altri sono troppo strong. Così lo yoga, qui all’Istituto dei Tumori abbiamo istituito un corso ad hoc.”
Nessuna controindicazione neanche per il nuoto e l’acquagym?
“L’acqua delle piscine con cloro e controllata dal punto di vista batterico è paradossalmente una tutela. Il problema della piscina è tutto ciò che gira intorno, l’ambiente caldo-umido della piscina sviluppa funghi, micosi che in caso di difese immunitarie molto basse, come in questo, possono attaccare più facilmente”.
E le acque termali?
“Bisogna fare molta allenzione, se il paziente è molto debole, tende ad avere anche la pressione molto bassa. ln linea di massima, sono da evitare e aspettare almeno un paio di mesi dopo l’ultima chemio. anche se sia le salso-bromo-iodiche (Abano-SaIsomaggiore) sia le cloruro-sodiche (Ischia e Montecatini) possono aiutare nei mesi successivi per ri-avviarsi verso una forma migliore”
Riguardo ai massaggi, ci sono controindicazioni?
«Dipende molto dal tipo di malattia. ln caso di asportazione di linfonodi, meglio lasciare perdere. Altrimenti, funziona il linfodrenaggio da concentrare sugli arti inferiori, piedi in particolare, ma è permesso solo se viene effettuato da un fisioterapista. La chemio provoca quello strano fastidio alle estremità e con il passare delle sedute si perde mano a mano la sensibilità sotti i piedi”.
Punturine dal medico estetico: acido ialuronico, botox, ecc.. sono da rimandare a fine terapia?
“La punturina non è rischiosa, basta evitare il momento clou quando abbiamo le difese un pò basse e perchè possono scendere le piastrine”.
Tutti parlano della dieta giusta. Cosa suggerisce?
“Alla parola cibo e dieta si apre un mondo. Utile fare chiarezza perchè è un argomento di cui tutti abusano. Se una corretta alimentazione può fare molto dal punto di vista della prevenzione del cancro (con le famose 10 regole) non esistono studi o prove scientifiche che dimostrino che alcune diete possano influenzare la prognosi. L’oscillazione del peso del 10 % condiziona la prognosi, quindi occorre fare in modo di non accumulare o perdere troppo peso. Un’attenzione speciale ci vuole per gli zuccheri. che sono da limitare”
Spesso si perde l’appetito e si alza il gusto, qualche consiglio?
“Fare piccoli spuntini in caso di nausea, inserendo anche qualche alimento salalo come alici, sardine o un banalissimo cracker.
E in caso di gusto alterato potrà dare molto fastidio bere acqua, assumetela lontano dai pasti e aromatizzatela con anice stellato, rosmarino, qualche frutto rosso come mora e lampone”.
UN PROGETTO PER AIUTARE LE DONNE IN CURA
È nato nel 2013 Oncology Training International – Oncology Esthetics Italia, costola europea dell’Ente americano che forma e certifica le operatrici dell’estetica (estetiste ma anche infermiere) al trattamento delle pazienti oncologiche. Direttore Italia e Coordinatore Europa di questo innovativo ente che fonda il suo metodo operativo su solide basi scientifiche, è Angela Noviello, anche direttore della divisione di estetica funzionale di Milano Estetica Cosmetic Surgery & Medical Spa.
I trattamenti eseguiti all’interno degli istituti di Bellezza hanno costi contenuti mentre sono assolutamente gratuiti se eseguiti all’interno di strutture ospedaliere, a sottolineare l’impegno e la forte motivazione dei professionisti/volontari coinvolti. Sono oltre 350 le Professioniste Certificale OTI che operano in Italia presso i loro Centri e molte di loro prestano la loro professionalità gratuitamente in qualità di volontarie presso gli ospedali.
“Tutti i trattamenti sono effettuati con protocolli dagli INCI “puliti”. Per questo motivo sono stati selezionati marchi dalla qualità certificata. Una volta individuato il marchio adatto alle persone in terapia, viene effettuata una selezione ulteriore che va ad individuare le linee ed i prodotti specifici da utilizzare” specifica Angela Noviello.
“In ambito skin care tra i pochi marchi selezionati c’è Repêchage, le cui formulazioni vedono sempre, in primo piano, tra gli ingredienti utilizzati le alghe marine EcoCert”.
“L’alga privilegiata è la Laminaria Digitata a cui si affianca Ascophyllum Nodosum ovvero ingredienti naturali altamente idratanti, ricchi di vitamine, minerali ed antiossidanti. La linea Repêchage è HYDRA DEW specifica per pelli disidratate. Repêchage non è un marchio sviluppato specificamente per uno skin care oncologico. I trattamenti infatti si trovano nei “normali” Centri Estetici ed HYDRA DEW ma risulta particolarmente indicata per il suo INCI. Tra gli ingredienti principali si trovano Alga Codium Tomentosum che idrata, preserva le barriere idriche, riequilibra e ripara la barriera idrolipidica, Epilobio, Ninfea e Girasole. In sintesi formulazioni estremamente idratanti che vanno ad agire su una pelle che a fronte degli effetti collaterali delle terapie, risulta estremamente secca. Detergente, tonico, crema giorno e notte, maschera illuminante e crema gel per una linea completa ed una “beauty routine normale” ove possibile… Non sempre infatti è indicato l’uso di tutte le referenze contemporaneamente, è sempre importante una diagnosi preventiva della cute da trattare.A questa linea è affiancato spesso di Repêchage, Shield: uno scudo anti inquinamento assolutamente indispensabile. Oggi grazie agli studi e all’evoluzione dell’estetica è possibile vivere la parentesi tumore con una prospettiva di normalità”.
Data: 12 Luglio 2018
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