LA CICATRICE

IN PROFONDITÀ

ESTETICA ONCOLOGIA | LA CICATRICE | di Angela Noviello

Gli interventi chirurgici a seguito di patologie neoplasiche causano talvolta problematiche non sempre gradite. Anche in questo caso è importante la prevenzione

Nel trattamento delle neoplasie, la chirurgia ancora oggi spesso rappresenta il trattamento di elezione. Essa comporta benefici ma talvolta anche qualche effetto collaterale indesiderato.

L’integrità della cute e dei tessuti viene alterata manifestando spesso segni e sintomi quali dolore, arrossamento, sensibilità e con il passare del tempo aderenze cicatriziali, linfedema e conseguenti traumi psicologici. L’esito di una cicatrice può dipendere dalla corretta profilassi adottata, dalla mano del chirurgo, dall’area trattata e dalla sua posizione, ma anche dalla personale risposta individuale, dall’età e più in generale dalla propria igiene di vita.

La prevenzione resta sempre la raccomandazione migliore, poter dedicare attenzione quotidiana all’area che verrà trattata chirurgicamente con l’applicazione di una crema idratante e protettiva un mese prima dall’intervento favorirà un miglior esito cicatriziale ed estetico.
Le cicatrici necessitano di cure costanti e a seconda dell’area interessata e della sensibilità individuale il processo di cicatrizzazione potrà pertanto variare.
Il tessuto trattato può con il tempo, se non adeguatamente trattato, manifestare retrazione e indurimento; la cicatrice potrebbe quindi rivelarsi meno piacevole da un punto di vista estetico. Tre sono le tipologie ci cicatrice che si possono presentare: La cicatrice Atrofica che si presenta infossata rispetto all’epidermide, la cicatrice Ipertrofica che si presenta elevata
rispetto alla cute circostante e il Cheloide la cui eccessiva produzione di fibre collagene propaga l’esito cicatriziale oltre i limiti della ferita stessa.

Di solito si raccomanda di non svolgere attività pesanti nell’immediato post operatorio.

I punti di sutura vengono rimossi dal chirurgo dopo circa una settimana dall’intervento. L’esito definitivo del processo riparativo necessita di almeno 6 mesi di tempo e in questo periodo è necessario dedicare all’area trattata particolare attenzione. E’ bene attenersi alle indicazioni del chirurgo poiché creme e cerotti specifici possono contribuire ad un migliore esito cicatriziale. E’ importante detergere l’area trattata con prodotti specifici idratanti ed emollienti e di massaggiare la cicatrice due o tre volte al giorno (sempre con il consenso del medico) dopo 4/6 settimane dall’intervento. Il prodotto, possibilmente fluido, potrà essere massaggiato delicatamente con i polpastrelli su tutta l’area trattata avendo cura di non generare mai la sensazione di dolore. Prodotti a base di Vit E, aloe, olio di mandorla e germe di grano per esempio possono essere di grande supporto in questa importante fase di rigenerazione.

E’ sconsigliata l’esposizione diretta alle radiazioni solari per i successivi 6 mesi dall’intervento ed è sempre raccomandabile l’uso di una protezione fisica ad ampio spettro UVA e UVB elevati.
Può essere utile indossare abiti morbidi e confortevoli per evitare inutili sfregamenti e conseguenti indesiderate irritazioni.
Nel caso in cui la cicatrice fosse particolarmente esposta e pertanto visibile potrebbe essere indicato ricorrere a tecniche di camouflage. Il trucco infatti può essere un rimedio efficace a ridurre l’aspetto di una cicatrice indipendentemente dalla fase della sua guarigione.
E’ sempre raccomandabile confrontarsi con il chirurgo per valutare una possibile indicazione al trattamento, soprattutto se l’area da trattare è nelle sue fasi iniziali di riparazione.

I punti di sutura vengono rimossi dal chirurgo dopo circa una settimana dall’intervento. L’esito definitivo del processo riparativo necessita di almeno 6 mesi di tempo e in questo periodo è necessario dedicare all’area trattata particolare attenzione


Data: 15 Ottobre 2019