La cicatrice conoscerla e trattarla
Angela Noviello
Direttore Italia, Formatore e Coordinatore Europa OTI
OTI Oncology Esthetics
Chi ha vissuto una patologia oncologica vorrebbe solo dimenticare. Ma spesso, invece, le cicatrici riportano crudamente alla realtà. Attivarsi per migliorarne l’aspetto non fa bene solo da un punto di vista estetico, ma anche psicologico
La cicatrice lascia il segno non solo sulla pelle, ma anche nel cuore e nella mente delle persone che hanno vissuto la patologia oncologica. È possibile però agire preventivamente e successivamente per favorire un miglior esito cicatriziale, come illustrato anche mediante dimostrazione pratica dal Dott. Luciano Lanfranchi, durante il corso di aggiornamento OTI Oncology Esthetics che si è tenuto ad aprile presso il Centro Diagnostico Italiano. L’origine latina “cicatrix”, dalla radice “cingere” ovvero legare attorno, suggerisce il significato funzionale della cicatrice, ovvero quello di “riannodare” i tessuti circostanti. La cicatrice non è il prodotto finale della riparazione di un’abrasione, di un piccolo taglio o di una ferita superficiale, ma è il punto di arrivo della guarigione di ferite più profonde che hanno allontanato, in maniera irreversibile, i margini della cute colpita. La cicatrice è il pezzetto mancante del puzzle cutaneo che si sta ricomponendo. La cicatrice matura è fibrosa e di aspetto cromatico diverso dalla cute limitrofa, non è elastica e morbida come la pelle circostante e spesso risulta più sensibile al tatto almeno nei primi tempi. Inoltre, non presenta peli poiché non contiene bulbi piliferi, non produce sudore perché non possiede ghiandole sudoripare ed è più secca e delicata perché non contiene ghiandole sebacee. La cicatrice cutanea fisiologica svolge egregiamente la sua funzione di “ponte” tra due sponde di tessuto sano. La completa maturazione di una cicatrice fisiologica è fondamentale per poter fare delle considerazioni terapeutiche ed essere certi di aver scongiurato il pericolo di una involuzione ipertrofica o cheloidea. Le cicatrici ipertrofiche superano il livello della cute circostante (ma non oltrepassano i limiti della cicatrice fisiologica matura), non sono significativamente correlate al colore della pelle né all’ appartenenza etnica del soggetto colpito, si sviluppano solitamente nei primi mesi del ciclo maturativo e spesso sono localizzate in prossimità delle articolazioni o nei punti di maggiore trazione cutanea. Le cicatrici cheloidi superano abbondantemente i limiti della cicatrice matura, possono deformare la cute circostante e determinare retrazione della pelle anche a distanza di alcuni centimetri: il cheloide, non soltanto appare esteticamente estraneo alla zona anatomica dove è localizzato, ma causa prurito e talvolta dolore.
La prevenzione resta sempre la raccomandazione migliore, l’applicazione di una crema idratante e protettiva un mese prima dell’intervento infatti favorirà un miglior esito cicatriziale; così come l’attenersi alle indicazioni del chirurgo, poiché creme e cerotti possono fare la differenza. Sconsigliata l’esposizione diretta alle radiazioni solari per almeno 6 mesi ed è raccomandato l’uso di una protezione UVA e UVB elevata.
La buona notizia è che le cicatrici posso essere efficacemente trattate mediante il massaggio, come mostrato durante il corso di aggiornamento OTI dal Dott. Lanfranchi. Il massaggio può essere effettuato due o tre volte al giorno, sempre con il consenso del medico, dopo 4/6 settimane dall’intervento.
Il prodotto, preferibilmente fluido, va massaggiato delicatamente con i polpastrelli su tutta l’area trattata, avendo cura di non generare mai la sensazione di dolore. Consigliati i prodotti a base di Vitamina E, aloe e olio di mandorla. L’esito definitivo del processo riparativo necessita di almeno 6 mesi: è proprio in questa finestra temporale che la persona, sempre confrontandosi con il chirurgo, può prendersi cura della sua cicatrice: ciò comporta non solo un miglioramento estetico ma anche e soprattutto una nuova e ritrovata energia a livello psicologico, oltre ad un sorriso in più!
Data: 7 Ottobre 2019
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