Gioco di squadra e rispetto dei ruoli

GIOCO DI SQUADRA E RISPETTO DEI RUOLI

Angela Noviello
Direttore Italia, Formatore e Coordinatore Europa OTI
OTI Oncology Esthetics

Estetiste, medici, psicologi, cosmetologi, farmacisti, specialisti in tricologia e make-up artist. Tutti insieme per raggiungere un unico grande obiettivo: il benessere della persona che sta vivendo un periodo difficile della propria vita a causa di una patologia oncologica

Al centro dei nostri sforzi c’è sempre e solo la persona, in particolare, la persona in cura per una patologia oncologica e l’obiettivo è quello di farla vivere quanto più possibile in una situazione di “benessere” nonostante il difficile momento che sta vivendo. Per fare ciò, oggi, c’è un nuovo approccio basato sul gioco di squadra: in campo scendono vari professionisti ognuno con le proprie specifiche competenze ed esperienze di vita e di lavoro che si alleano per raggiungere un obiettivo comune. Sono coinvolte le estetiste, i medici, gli psicologi, i cosmetologi, i farmacisti, gli specialisti in tricologia e i make up artist.
Questa unione si evince anche da avvenimenti importanti ed innovativi come il primo Congresso nazionale di Estetica Oncologica che si è tenuto presso la Camera di Commercio di Modena il 28 ottobre. Come trattare la pelle delle persone in cura per una patologia oncologica, gli ingredienti dello skin care, cosa è possibile utilizzare e cosa invece è da evitare, l’assunzione dei nutraceutici durante le terapie e l’interazione con determinati farmaci; sono solo alcune delle domande al centro del Congresso tenutosi a Modena.
Tra le tematiche trattate, i traguardi raggiunti grazie alla formazione in Estetica Oncologica hanno positivamente coinvolto la platea, i numeri infatti parlano da soli e mostrano una sempre maggior crescita di allieve OTI formate nei vari Paesi, non solo sul territorio nazionale: 4.000 professioniste certificate OTI in tutto il mondo, in ben 11 Paesi (Canada, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Australia, Italia, Regno Unito, Sud Africa, Israele, Filippine e Korea, Irlanda), di cui 400 solo in Italia.
Non solo le estetiste, ma anche infermieri e farmacisti sono stati formati secondo il metodo OTI. Fondamentale, inoltre, la partecipazione al Congresso delle persone che sono state in cura per una patologia oncologica che hanno fornito la loro preziosa testimonianza, evidenziando l’importanza dell’estetica oncologica come terapia complementare. L’estetica oncologica infatti non è assolutamente sostitutiva della terapia medica o psicologica ma un trattamento complementare a tutti gli altri.
Tra i principali spunti di riflessione, è emersa la sempre più forte necessità, sentita sia dalle estetiste che dai medici e dai formatori del settore, di creare una positiva relazione e collaborazione tra i diversi specialisti. L’unione fa la forza quindi ma è fondamentale evitare sconfinamenti di professionalità che rischiano di essere pericolosi e dannosi. È fondamentale invece, nel pieno rispetto ed interesse della persona in cura per una patologia oncologica, attenersi al proprio ruolo ed alle proprie competenze, evitando di invadere il campo altrui.
Lo scambio ed il contatto tra settori diversi è proficuo ma solo se svolto con la giusta umiltà ed intelligenza, umiltà nell’ammettere anche che ci sono occasioni in cui non si sa rispondere all’esigenza della persona in questione ed è necessario rivolgersi al professionista idoneo per quella determinata circostanza.
Oggi grazie agli studi, all’evoluzione dell’estetica e all’alleanza proficua tra i vari professionisti, è possibile vivere la parentesi tumore con una prospettiva di normalità.
L’esigenza è quella di perseguire un approccio globale alla malattia e di umanizzare le cure: il malato è al centro, viene superata la concezione della semplice malattia per arrivare ad un’assistenza orientata alla persona considerata nella sua interezza fisica, sociale e psicologica.


Data: 10 Gennaio 2019

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