Estetica Sociale
I benefici dei trattamenti estetici eseguiti prima, durante e successivamente a una storia di malattia, sono innumerevoli, ma la corretta formazione resta la chiave per il successo.
Tra pochi giorni via al corso per infermiere ed estetiste da Santini
“Dottore… Perderò i capelli?”. Questa è una delle domande più ricorrenti che segue la comunicazione di una diagnosi di tumore e che ha portato medici e psicologi all’attenzione di aspetti che fino a qualche tempo fa potevano apparire solo frivoli o apparentemente marginali. La perdita della propria identità dovuta agli effetti collaterali delle terapie – quali perdita dei capelli, perdita di ciglia e sopracciglia, variazioni di peso, mutilazioni, edemi, pallore e occhiaie – induceva le persone a sentirsi solo come pazienti. Oggi finalmente, mediante gli interventi psicosociali svolti in modo complementare alle terapie, è possibile prendersi cura delle persone interamente. Ed ecco che, grazie all’esperienza e alla ricerca, si concretizza anche in Italia nel 2013 un nuovo concetto di estetica (presente da oltre vent’anni negli Stati Uniti: “Oncology Esthetics”) considerato oggi a tutti gli effetti un trattamento complementare: “l’Estetica Oncologica”, il cui metodo è il risultato di una lunga e attenta ricerca internazionale avvalorata dalla ricerca scientifica e la cui finalità è quella di ripristinare l’identità delle persone, contenere gli effetti collaterali delle terapie, rilassando la mente e il corpo alla vigilia delle terapie migliorandone la qualità della vita nella tutela della loro sicurezza. Fino a qualche hanno fa impensabile, ma oggi finalmente una realtà! Le estetiste infatti hanno la possibilità di incontrare la malattia durante il corso della propria attività lavorativa per tutta la vita. In alcuni casi l’hanno vissuta in prima persona, in altri hanno dato supporto a un famigliare o a un amico, ma talvolta incontrano le proprie clienti che hanno dovuto o stanno affrontando un percorso di cura. fare la sua parte. Intanto, dopo il corso in accademia, sarà creato un gruppo di professioniste che lavoreranno sul campo.
IL TRATTAMENTO ESTETICO
RIVOLTO ALLE PERSONE
IN CURA PER UNA
PATOLOGIA ONCOLOGICA
I numeri possono destare paura o sorpresa, ma il mondo dell’estetica deve in qualche modo essere sensibilizzato allo scenario presente e futuro ed essere preparato ad affrontarlo. In questi ultimi decenni si è registrato in Italia un costante incremento della prevalenza di pazienti con storia di patologia oncologica: siamo passati da 2 milioni e 244 mila nel 2006 a oltre 3 milioni di casi nel 2016, con una previsione stimata di 4 milioni e mezzo previsti nel 2020. Grazie a prevenzione, diagnosi precoce, ricerca e terapie innovative, i tumori fanno sempre meno paura. Quello che un tempo era considerato un “male incurabile” è divenuto in molti casi una malattia da cui si può guarire, o comunque con cui si può convivere, una malattia che può consentire alle persone di vivere una vita attiva e soddisfacente (AIRTUM – Beatrice Lorenzin, Ministero della Salute). Pertanto riteniamo un dovere poter rispondere in modo concreto e consapevole alle esigenze di queste persone, prima durante e dopo le terapie, anche da un punto di vista “estetico”. Come sostiene il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin “nella lotta al cancro è fondamentale impostare un approccio integrato e multidisciplinare per la proposta terapeutica e sviluppare e garantire un’offerta adeguata di assistenza sul territorio, realizzando una presa in carico globale della persona nei suoi bisogni sanitari, sociali e relazionali attraverso l’integrazione dei vari attori istituzionali e non istituzionali, le famiglie e le associazioni con la loro forte capacità di “prendersi cura”. Moltissime persone in cura non conoscono la possibilità di essere sottoposti a un trattamento estetico sicuro, non sanno quali informazioni trasmettere all’operatore e nel dubbio di non poter essere trattati (fatto ancor più grave) negano la presenza della malattia e delle cure stesse, mettendo a rischio se stessi, la propria salute e l’operatore inconsapevole. una cura straordinaria I trattamenti estetici comportano innumerevoli benefici alle persone in cura per una patologia oncologica e ancora di più nel periodo di recupero post malattia. Per l’estetista è un lavoro gratificante e colmo di significato che si concretizza più che mai nel “prendersi cura”. I benefici che inizialmente possono sembrare marginali, in realtà impattano sullo stato emozionale, psicologico e sulla qualità della vita delle persone in modo davvero straordinario. Il contatto. Durante il trattamento il contatto è in grado di supportare e confortare una persona ancor più che attraverso l’uso di qualsiasi parola. Esso è in grado di diminuire la sensazione del dolore, diminuire l’ansia, generando fiducia e speranza. L’ascolto. Durante la seduta, le piccole confidenze trovano conforto e rinforzano la consapevolezza di essere accolti. Il trattamento degli inestetismi cutanei. Gli effetti collaterali delle terapie influiscono sullo stress psicologico e sociale, sulla depressione. Di prassi gli inestetismi cutanei devono essere riportati al medico oncologo, esistono comunque moltissime condizioni cutanee in cui un operatore preparato può avere un suo ruolo ed essere di grande supporto (sempre in accordo con il medico stesso). Prevenzione. L’estetista ben preparata è in grado di analizzare la pelle e riscontrare possibili anomale neoformazioni cutanee che necessitino di un’indagine più approfondita eseguita dal dermatologo. Deve inoltre educare i propri clienti alla corretta esposizione al sole e alle dovute precauzioni. I prodotti skin care. Possono alleviare la disidratazione, nutrire e proteggere la pelle. Un’estetista consapevole è in grado di analizzare gli ingredienti alla costante ricerca di referenze adatte – non tossiche, non irritanti, non cancerogene – da usare per i propri trattamenti e da poter raccomandare con sicurezza ai propri clienti. Ancora oggi molti medici non sono ben informati circa i trattamenti che un’estetista oncologica può essere in grado di eseguire. È molto importante pertanto divulgare costantemente questa possibilità.
Una nuova specializzazione da abbracciare con coscienza Moltissime estetiste sono davvero amorevoli, ma quando si tratta di lavorare con persone malate l’empatia da sola non è più sufficiente. È necessario infatti acquisire le corrette informazioni, possedere una profonda passione per il proprio lavoro, avere sete di sapere, avere voglia di approfondire, conoscere e aggiornarsi, di fare esperienza, di essere professionali e sempre più competenti. Collaborare con i medici non solo si può ma in questo caso si deve! Per convincere un medico ad affidarci i propri pazienti è necessario dimostrare conoscenza, credibilità e basi scientifiche. Conoscenza. Se decidi di svolgere l’attività di estetica oncologica nel tuo centro, devi acquisire tutte le conoscenze e le competenze per poter trattare le persone in totale sicurezza. I trattamenti devono essere sempre personalizzati sulla singola persona, non esistono infatti protocolli di lavoro standard, ogni persona necessita di trattamenti personalizzati secondo la propria storia clinica, è fondamentale la compilazione di una scheda di anamnesi dettagliata, i prodotti cosmetici selezionati dovranno essere formulati appositamente per il trattamento delle pelli ipersensibili e non dovranno contenere alcun ingrediente che possa in nessun modo interferire con lo stato di salute della cute o della persona stessa. Pochissime estetiste infatti conoscono i rischi nell’uso di cosmetici su soggetti che presentano un sistema immunitario compromesso e sovraccarico di tossine. Inoltre alcuni prodotti possono interferire con la funzionalità dei farmaci stessi. Credibilità. L’estetista dovrà fornire al medico la propria esperienza e l’evidenza nell’aver acquisito le corrette competenze attraverso percorsi di formazione credibili e avvalorati da studi scientifici. Evidenza. Mostrare al medico gli studi scientifici e la ricerca che avvalorano la bontà, la sicurezza e l’efficacia del metodo utilizzato. Trattamenti sinergici. L’estetista, attraverso l’apprendimento di tecniche specifiche, potrà essere di supporto ai propri clienti in relazione a una moltitudine di effetti collaterali causati dalla chirurgia, dall’assunzione di chemioterapici, radioterapia, ormoneterapia, terapie biologiche. Potrà inoltre avvalersi di strumenti quali il linfodrenaggio, il dermotaping, l’aromaterapia, la dermopigmentazione medicale e il makeup. L’aspetto comunque più rilevante che teniamo a sottolineare è l’importanza del ruolo dell’estetista che deve essere specificamente formata per garantire l’erogazione di un servizio sicuro a tutte le persone, con una storia di malattia presente o passata, che decidono di affidarsi alle sue sapienti mani. I trattamenti estetici devono sempre essere eseguiti con avvallo del medico oncologo e non devono mai interferire con la malattia o con le terapie in atto. Essi devono essere considerati trattamenti complementari con il solo fine di generare benessere.
Angela Noviello e Morgan Currin
Data: 21 Aprile 2017